Domenica della Divina Misericordia – 2025

Le letture di questa domenica ci mostrano due realtà intimamente unite tra di loro: la resurrezione e la misericordia.

La prima parola pronunciata da Gesù risorto è “Pace a voi”. É un segno di tenerezza, senza la presenza di alcun minimo sentimento di rimprovero e di rancore. Avrebbe potuto, con ragione, ammonirli per averlo abbandonato, ma, in quel suo ingresso misterioso a porte chiuse nel cenacolo, Gesù sembra dare importanza ad altro: la sua vittoria sul male e sulla morte vengono prima di ogni tradimento.

La Divina Misericordia è proprio la descrizione del cuore di Cristo davanti al nostro male. É un cuore libero che continua ad amare. Non è ricattato dalle offese ricevute, Egli è il “Kyrios”, il Signore, centro del cosmo e della Storia.

Dove, oggi, possiamo fare esperienza di questo perdono infinito?

La vicenda dell’apostolo Tommaso ci può essere d’aiuto.

La sera della resurrezione egli non era presente con gli altri apostoli nel cenacolo, quando Gesù è apparso loro per la prima volta. Alla notizia di avere visto il Maestro vivo egli non crede, vuole fare lui stesso la medesima esperienza degli altri.

Ma da solo non può. Infatti, otto giorni dopo, Gesù appare di nuovo e questa volta Tommaso è presente all’evento. Questo particolare ci dice che solo nella Chiesa noi possiamo sperimentare la Misericordia di Cristo e riconoscere Gesù risorto. In particolare, attraverso il sacramento della confessione e dell’amore fraterno.

Nella Chiesa la diversità è un dono che completa l’identità dell’altro. Questo miracolo, dopo duemila anni, continua ancora oggi.

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